F.A.Q. – Bonus Sicurezza

F.A.Q. – Risposte alle domande più frequenti

Detrazione antifurto 2020: importo e interventi ammessi

Uno dei reati maggiormente temuti dalle famiglie italiane è il furto nella propria abitazione, un fenomeno purtroppo in costante aumento negli ultimi anni. Ciò nonostante sono ancora tante le famiglie che non fanno assolutamente nulla per prevenire il comportamento di atti illeciti (furti, aggressioni, ecc.), arrivando perfino ad ignorare, dopo tanti anni, l’esistenza di incentivi l’installazione di sistemi atti a limitare i furti nelle case.

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Detrazione antifurto: in che cosa consiste

Tra i bonus casa riconfermati e prorogati dall’ultima Legge di Bilancio, c’è anche il bonus ristrutturazioni. L’agevolazione consiste in una detrazione dall’Irpef del 50% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare.

Della detrazione fiscale è possibile beneficiare non solo quando si eseguono lavori di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, ma anche quando si adottano misure finalizzate a prevenire il rischio furti, aggressioni, sequestri di persona, atti vandalici, ecc.

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Posso spendere qualsiasi cifra?

Il tetto massimo di spesa su cui applicare la detrazione è di 96.000 euro per ogni immobile fino al 31 Dicembre 2020. La detrazione decorre fiscalmente dall’anno successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta. Dunque per l’anno 2020, le spese devono essere state sostenute nel 2019.

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Quali interventi fruiscono della detrazione

A titolo esemplificativo ma non esaustivo elenchiamo alcuni interventi che possono beneficiare della detrazione antifurto:

  • l’apposizione di grate o inferriate sulle finestre
  • l’installazione o il rafforzamento di recinzioni e cancellate
  • l’installazione di porte blindate, tapparelle metalliche con bloccaggi, catenacci, lucchetti
  • l’apposizione di vetri antisfondamento
  • l’installazione di rilevatori di apertura e di effrazione;
  • l’installazione di impianti di allarme, fotocamere, cineprese
  • l’installazione di casseforti a muro;
  • ecc.

In questi casi, la detrazione si applica solo sulle spese sostenute per realizzare interventi sull’immobile, per cui non rientra nell’agevolazione – ad esempio – il contratto stipulato con l’istituto di vigilanza.

Per poter godere del detrazione antifurto è necessario che i lavori siano eseguiti da un professionista del settore. Da parte sua il soggetto beneficiario deve essere un privato cittadino assoggettato all’IRPEF, in regola con il pagamento di IMU e Tasi.

Attenzione: non è prevista alcuna agevolazione per interventi che siano eseguiti su nuove costruzioni.

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Posso far rientrare nell’agevolazione anche altre spese?

Si. Possono essere detratte non solo le spese sostenute per l’acquisto dei materiali (es. la porta blindata o la telecamera), ma anche quelle sostenute per la progettazione degli interventi o per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti.

Ai fini della detrazione è possibile considerare anche:

  • l’imposta sul valore aggiunto (IVA)
  • l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni
  • le autorizzazioni
  • le denunzie di inizio lavori
  • le spese dei professionisti

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Detrazione antifurto senza ristrutturazione

La domanda che molto spesso i cittadini si pongono è: la detrazione per l’installazione di una porta blindata, di un impianto di allarme o di vetri antisfondamento spetta indipendentemente dal fatto che siano stati eseguiti interventi di ristrutturazione edilizia sull’immobile?

La risposta è si. In poche parole, a differenza di quanto accade col bonus mobili, in questo caso è consentita la detrazione antifurto senza ristrutturazione: al tal fine è sufficiente che l’adozione di tali misure siano finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, dove per atti illeciti si intendono furti, aggressioni, sequestri di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti e dunque penalmente perseguibili.

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Come effettuare i pagamenti

Il pagamento di qualsiasi spesa deve avvenire tramite

  • bonifico bancario o postale (“bonifico parlante”), specificando causale del versamento con tanto di riferimento normativo (art. 16-bis DPR 917/1986), estremi della fattura, codice fiscale del soggetto che paga e codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento;
  • l’utilizzo di carte di pagamento (bancomat, carte di credito, carte prepagate).

Una volta effettuato il pagamento, non resta che riportare la quota di detrazione nella dichiarazione dei redditi (specificare sempre i dati catastali dell’immobile dove sono stati eseguiti i lavori).

Fondamentale conservare tutti i documenti relativi ai lavori eseguiti: fatture, ricevute di bonifico, ecc.

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Bonus antifurto: IVA agevolata al 10%

La detrazione fiscale non è l’unica agevolazione prevista dal Governo. Per questo genere di interventi è possibile, infatti, fruire di una aliquota IVA al 10%.

E’ possibile beneficiare dell’aliquota Iva al 10% sull’acquisto dei beni per la sicurezza (porte blindate, inferriate etc…) solo se questi ultimi vengono ceduti nell’ambito di un contratto di appalto. In altri termini è necessario che tu abbia conferito mandato ad una ditta che si è occupata non solo della fornitura della porta, ma anche della sua posa in opera.

Tuttavia in questo caso l’Iva ridotta si applica soltanto sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo sulla porta blindata (“bene significativo”).

Facciamo un esempio per spiegare meglio il concetto.
costo totale per l’istallazione dell’impianto di allarme: 1.500 euro
costo per la prestazione lavorativa (manodopera): 500 euro
costo dei beni/materiali: 1.000 euro
L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 1.500 – 1.000 = 500.
Sul valore residuo (1.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%.

Non si può applicare l’Iva agevolata al 10%:
ai materiali o ai beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori
ai materiali o ai beni acquistati direttamente dal committente

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Chi può usufruire della detrazione porta blindata?

Possono usufruire di questa agevolazione fiscale, che ricordiamo è ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo, tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF.

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Devo necessariamente essere proprietario dell’immobile?

No. Oltre ai proprietari, possono beneficiare della detrazione anche l’affittuario, il comodatario, il familiare convivente e chiunque abbia un diritto di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).

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Quali sono adempimenti per avere diritto alle detrazioni?

Va detto innanzitutto che per la stragrande maggioranza di questi interventi non occorre richiedere al Comune il rilascio di particolari autorizzazioni. Costituiscono infatti interventi edilizi minori e suddivisi, a seconda della loro tipologia, in edilizia libera, per cui non è necessario presentare la comunicazione di inizio dei lavori, interventi soggetti alla sola Comunicazione di Inizio dei Lavori (CIL) ed interventi soggetti a Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA).

Ad ogni modo in questi casi consigliamo sempre di affidarsi alla consulenza di un professionista (preferibilmente ingegnere) o di informarsi preventivamente presso il proprio Comune di residenza. Se non è previsto il rilascio di permessi o autorizzazioni, il contribuente deve predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indica la data di inizio dei lavori e attesta che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili. La suddetta dichiarazione, a cui va attribuita data certa con apposita marca temporale (RICHIEDILA QUI), non va presentata ad alcun ufficio, ma semplicemente conservata ed esibita a richiesta degli uffici finanziari.

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Detrazione porta blindata e bonus mobili

Effettuare un intervento finalizzato all’installazione di tecnologie per l’antifurto, consente di usufruire anche del “bonus mobili”?

Nel merito è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che con una propria circolare ha chiarito che l’istallazione degli interventi sopra citati rientra tra gli interventi di ristrutturazione per i quali è riconosciuto il bonus mobili.

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